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.: DA VEDERE
La Chiesetta della Madonna Assunta si trova a Paneveggio.
Fu costruita nel 1730, poi ancora rimaneggiata nel 1926, per i viandanti e per i boscaioli. E´ bianca, di forma ottagonale ed è stata dipinta da G. Vanzo. E´ aperta tutto l´anno.
La Chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, in stile neogotico,
è stata eretta fra il 1866 ed il 1870; il campanile è alto 55 mt. L´interno è a tre navate sostenute da colonne di monzonite nera; la decorazione a fresco è opera del pittore E. Cisterna, le figure ai lati dei finestroni sono di C. Bernardi: Gli altari sono di marmo bianco: l´altare maggiore, l´altare della Madonna e quello di S. Antonio. L´organo è di Aletti (1921). La chiesa è aperta tutto l´anno.
La chiesetta di S. Maria della Neve che si trova in località Bellamonte, risale al 1707
Nel timpano della facciata vi è un affresco con Madonna col Bambino; sopra la porta una meridiana. Il tetto è a due spioventi coperto di scandole con campaniletto di legno a vela. Contiene una tela di A. Longo del 1791. La chiesa è aperta tutto l´anno.
Il Museo Civico di Predazzo nasce nel 1899 come Museo Sociale promosso dalla società Magistrale di Fiemme e Fassa, con l´intento di valorizzare il patrimonio geologico-naturalistico locale e promuovere la conoscenza a livello scolastico. Nel corso degli anni le collezioni, inizialmente di natura composita, si sono ampliate e specializzate nell´intento di valorizzare il patrimonio geologico locale, straordinariamente ricco e noto a livello mondiale. Infatti già nella seconda metà del Settecento i minerali provenienti da quest´area raggiungevano e impreziosivano le collezioni naturalistiche italiane e straniere. La definitiva fama sopraggiunse nella prima metà dell´ 800. L´interesse per questo fenomeno geologico e per gli altri che vennero via via scoperti in loco, innescarono un ininterrotto afflusso di studiosi e d´ appassionati provenienti da tutto il mondo, cosa che continua tuttora. Una traccia inequivocabile delle scoperte effettuate in questi luoghi si trova nei testi scientifici, osservando quante rocce, minerali e fossili riportano nel loro nome toponimi locali. Le collezioni museali attuali sono composte in prevalenza da campioni geologici di provenienza locale. Particolarmente significativo è il materiale paleontologico, tra cui spiccano numerose orme di rettili e anfibi.
Nel 1988 venne creato l´Ente Parco, al quale è affidata la gestione dell´area protetta. L´area del Parco che si trova
nella zona nord-orientale del Trentino, è compresa tra i 1074 metri della Val Canali e i quasi 3200 delle cime più alte del gruppo delle Pale. L´Ente Parco ha attivato quattro Centri Visitatori: a Villa Welsperg in Val Canali a San Martino di Castrozza, a Paneveggio e a Canal San Bovo. Il Parco è fortemente caratterizzato dalla presenza di foreste di abete rosso. Questa conifera che trova qui le condizioni ottimali per diffondersi, domina incontrastata nella fascia boschiva compresa tra i 1500 e i 1900 metri circa. Il sottobosco delle peccete è solitamente costituito da un tappeto di mirtillo nero e rosso. Oltre il limite della vegetazione arborea si rinvengono ampie distese di pino mugo e di rododendro. In Val Venegia abbiamo la presenza di piante rare e diverse varietà di primule. Per anni, nei secoli scorsi, l´intera area fu un fiorente distretto minerario, con miniere di argento e ferro. Gli studiosi hanno rinvenuto, nel Trentino orientale, tracce della presenza della lince; spicca la presenza di cervi, caprioli, camosci e massicce colonie di marmotte, nonchè quella di predatori come la volpe, la donnola, l´ermellino, la martora, e il tasso. L´avifauna è dominata dall´aquila reale; importanti sono pure le presenze di galli forcelli e di cedroni, dei picchi rossi e neri, del francolino di monte, della pernice e di altri rapaci quali la civetta.